Dolci di primavera: Sakura-mochi

sakuramochi (fonte japanstyle.com)

Conoscete i Sakura-mochi?

Sono dei dolci tradizionali giapponesi a base di riso e pasta dolcificata azuki (fagioli rossi giapponesi), avvolti in una foglia salata di ciliegio.

I sakura-mochi appartengono alla grande famiglia dei Daifukumochi 大福餅, nella quale rientrano tutti i dolci a base di riso a pasta azuki.

In generale, i dolci giapponesi si caratterizzano per essere pastosi (al limite del “chungoso”) ed estremamente zuccherati, motivo per il quale sono molto apprezzati dai bambini e dagli adulti che adorano lo zuccherato.

Personalmente non sono una grande appassionata di dolci e di cose zuccherose, ma i mochi costituiscono una piccola eccezione; in particolare, trovo che i sakura-mochi abbiano un gusto originalissimo, derivato dal fatto di unire insieme due sensazioni opposte, il dolce della pasta azuki e il salato che ricopre la foglia di ciliegio.

Per chi è abituato a mangiare giapponese, gustare sapori diametralmente opposti è perfettamente normale, ma per chi invece è alle prime armi, potrebbe risultare particolarmente difficile da accettare e comprendere le prime volte.

foto di sakuramochi
sakuramochi (fonte http://www.japanstyle.info)

Perchè unire dolce e salato?

Questa è una domanda alla quale non è facile rispondere, perchè, come spesso accade quando si parla di cucina, i gusti e i sapori sono frutto della cultura e dall’ambiente dai quali nascono.

In generale, il gusto per i sapori contrastanti fa riferimento all’estetica, alla filosofia e alla religione giapponese. Prendete lo Zen, la filosofia buddhista sviluppatasi in Giappone e leggete le parole di Daisetz T. Suzuki, massimo esperto della cultura Zen:

lo zen è …al di là del mondo degli opposti, un mondo fatto di distinzioni intellettuali… un mondo spirituale di non-distinzione che comporta il raggiungimento di un punto di vista assoluto” (Lo Zen e la cultura giapponese)

Come vedete, l’idea che gli opposti siano parte della stessa cosa e, non come vuole il pensiero occidentale, parte di due mondi diversi, deriva da un modo di pensare tipico della filosofia buddista. (e in senso lato, alla cultura cinese – ying e yang vi dicono qualcosa?)

Questo modo di percepire le cose ha sicuramente influenzato anche il modo di considerare gli ingredienti e i loro abbinamenti. Fateci caso, la prossima volta che mangerete giapponese, a quante pietanze si caratterizzeranno per la presenza di sapori complementari e opponenti.

Pubblicato da strane storie di viaggi

Da quando mi hanno insegnato a viaggiare non ho più smesso di farlo. Il mondo è unico, ma le possibilità che contiene e i punti di vista da cui viverlo sono infiniti. La mia prima vera scoperta è stato il Giappone e vorrei cercare di raccontarvelo come l'ho visto e vissuto.

Una opinione su "Dolci di primavera: Sakura-mochi"

  1. In alcuni ristoranti ho mangiato i panini al vapore, tondi e bianchi, con un ripieno di tuorlo che erano deliziosamente squisiti e che non trono ahimè in tutti i ristoranti. Non so come si chiamano ma li adoro tantissimo.

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